Un elemento da non trascurare, poiché la ricorrenza di questo intervento ha progressivamente determinato molti miglioramenti in termini di esecuzione tecnica e delle protesi utilizzate.
Fase preliminare
Il primo passo nel percorso di rimodellamento del seno è quello di sottoporsi ad una visita medica specialistica che accerti il buono stato di salute della persona interessata. La paziente che desidera sottoporsi alla mastoplastica additiva viene valutata clinicamente e in base alla sua silhouette il medico chirurgo stabilisce dei parametri legati alla fattibilità dell’intervento, prendendo in considerazione le aspettative della paziente ed escludendo naturalmente le proposte più esagerate.
Protesi mammarie: Come scegliere quelle più adatte
Per garantire un risultato ottimale è necessario che la misura del seno, determinata dalla grandezza delle protesi che verranno inserite nel seno, sia proporzionale rispetto al resto del corpo, quindi non esageratamente grande rispetto alle altre proporzioni del corpo della paziente.
Risulta quindi necessario lo svolgimento di un’operazione equilibrata e ben progettata, pena l’innaturalità dell’aspetto del seno.
Tutte le protesi mammarie sono costituite da un involucro di silicone, il cui contenuto all’interno può variare. Attualmente vengono utilizzate protesi contenenti un gel coesivo di silicone, le più utilizzate per via della difficoltosa fuoriuscita di materiale nei tessuti o, in alternativa, soluzione fisiologica di acqua salina. Ne esistono di svariate dimensioni e forme.
Fase operatoria
Il giorno dell’intervento la paziente viene visitata nuovamente dal chirurgo plastico per convalidare il programma chirurgico già concordato precedentemente. Risulta fondamentale che tutte le informazioni fornite siano chiare e condivise.
Viene quindi riconfermato il consenso informato che certifica la corretta informazione della paziente per quanto riguarda le caratteristiche dell’intervento, del risultato e del post operatorio.
Gli esami clinici (esami del sangue e l’elettrocardigramma) vengono controllati nuovamente dall’anestesista che autorizza l’inizio della mastoplastica additiva. Soltanto allora, l’operazione può avere inizio. Si può procedere dunque con l’anestesia e sedazione della paziente.
Per inserire la protesi nella sede mammaria prestabilita e concordata con il chirurgo plastico viene eseguita una incisione cutanea di dimensioni ridotte (può variare tra 4–7 cm di lunghezza) che può essere localizzata in una di queste 3 zone:
Successivamente il chirurgo plastico prepara una tasca che conterrà la protesi.
Le sedi indicate per accogliere la protesi sono tre: sede retroghiandolare (sopra il muscolo pettorale e sotto la ghiandola), sede sottomuscolare (dietro il muscolo pettorale) o sede parzialmente retromuscolare (dietro il muscolo solo nella porzione superiore della protesi).
La scelta di dove incidere e dove posizionare la protesi viene presa dal chirurgo considerando la dimensione della protesi scelta, l’anatomia della donna, le caratteristiche della pelle e la dimensione del tessuto mammario.
Una volta introdotte le protesi, prima di richiudere la cute vengono introdotti dei drenaggi che permettono di aspirare sangue o siero.
Fase post-operatoria
Durante la fase post-operatoria i drenaggi resteranno in posizione per circa 24 ore e il seno verrà fasciato in modo tale che la posizione delle protesi sia fissata comprimendo leggermente la zona operatoria.
Per proteggere la zona del seno da traumi casuali e dai movimenti bruschi e per favorire una corretta guarigione, la paziente dovrà indossare uno speciale reggiseno contenitivo e osservare il riposo per almeno 7 giorni.
L’ eventuale dolore si può facilmente sedare con i normali farmaci analgesici che il chirurgo estetico può prescrivere all’atto della dimissione. Dopo 1 settimana verrà tolta la fasciatura e per un certo periodo è preferibile indossare un reggiseno elasticizzato come quelli sportivi, che offrono un fermo sostegno.
Nel post operatorio vanno evitati sforzi fisici poiché il sollevamento di pesi potrebbero causare complicanze, rallentando la guarigione. Generalmente la paziente può tornare a lavoro entro una settimana dall’intervento, se l’occupazione quotidiana non comporta fatica fisica, e ogni attività può essere ripresa gradualmente nell’arco di poche settimane.
Tutti gli interventi chirurgici che prevedono incisioni della pelle necessariamente formano cicatrici.
Di norma le cicatrici della mastoplastica additiva sono sottili e poco visibili.
Uno degli obiettivi del chirurgo plastico è proprio quello di allestire incisioni e suture che rendano la futura cicatrice il meno visibile possibile. Le incisioni periareolari e sottomammarie danno luogo a cicatrici sul seno, mentre l’inserimento delle protesi per via trans-ascellare creano cicatrici rispettivamente sotto l’ascella.
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Elisa
19 Gennaio 2018Sono una mamma di due bambini piccoli e sto prendendo in considerazione di rifarmi il seno, ma i Prezzi?