Il doppio mento è uno degli inestetismi più comuni e visibili ed è una condizione che può verificarsi anche quando non si è obesi.
Fino ad oggi liposuzione e mentoplastica erano gli interventi più utilizzati per eliminare questo inestetismo, ma ora si può intervenire anche con microiniezioni, meno invasive rispetto agli interventi chirurgici.
Il doppio mento è un inestetismo caratterizzato dall’accumulo di grasso a livello sottocutaneo, precisamente tra il collo ed un muscolo di espressione chiamato platisma.
Nonostante sia presente prevalentemente nelle persone obese, il doppio mento in realtà può formarsi anche nei soggetti che non hanno problemi di peso e in questi casi di solito è associato a caratteristiche del volto particolari, come la presenza di una mandibola corta, mento piccolo, ecc.
Innanzitutto è necessario recarsi da uno specialista per una diagnosi morfologica che deve essere fatta accuratamente e generalmente la figura professionale più indicata per questo ruolo è il chirurgo maxillofacciale, in quanto adeguatamente preparato per valutare ogni singolo caso e capire qual è l’intervento più idoneo da eseguire.
Infatti, in base alle caratteristiche di ogni singolo paziente (conformazione, età, eventuali problemi di salute, ecc.) viene stabilita qual è il trattamento più idoneo. Per esempio, alle persone che hanno sopra i 40 anni, dato che spesso c’è anche una presenza maggiore di pelle nella zona interessata, oltre all’intervento per la riduzione del mento si associa anche il lifting, mentre in alcuni casi la liposuzione non basta per delineare in maniera precisa il contorno del volto e può essere necessario ricorrere anche alla mentoplastica.
Oltre ai “vecchi” metodi per ridurre o eliminare il doppio mento oggi c’è una novità: una molecola capace di sciogliere il grasso presente nel mento, già studiata e testata in migliaia di casi.
Precisamente si tratta dell’acido desossicolico, un acido che viene prodotto dal fegato che attualmente viene utilizzato negli USA e che si è rivelata efficiente nel 70-80% dei casi.
Il trattamento viene eseguito praticando delle microiniezioni nella zona interessata, con un ago molto fine e corto e nell’applicazione di ghiaccio subito dopo il trattamento per ridurre gonfiore e bruciore provocati dalle microiniezioni. Subito dopo il paziente può tornare a casa, quindi si tratta di una terapia non invasiva e anche veloce, ma che per ora non può essere eseguita in Italia, in quanto la molecola ancora non è stata approvata per uso clinico dall’Agenzia Italiana del Farmaco.
Anche i costi sono abbastanza proibitivi per ora, infatti negli Stati Uniti una seduta costa circa 1000 dollari e dato che ogni paziente reagisce diversamente alla terapia, alcune volte può essere necessario effettuare anche 4-5 sedute prima di iniziare a vedere dei risultati soddisfacenti.
In conclusione possiamo dire che questa scoperta è senza dubbio una valida alternativa alla liposuzione e chi non ama sottoporsi ad interventi chirurgici nel prossimo futuro potrà optare per questa tecnica innovativa che presto sarà disponibile anche in Italia.
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