Per produrre immagini mediche a scopo diagnostico, oggi si fa una distinzione in base al principio fisico che permette di ottenerle.
«Nel nostro paese, si eseguono 100 milioni di prestazioni radiologiche l’anno. Le indagini da eseguire devono essere solamente quelle necessarie, che seguano il principio dell’appropriatezza e che tengano conto del costo e della dose di radiazioni cui esponiamo i pazienti». – A dichiararlo, Carmelo Privitera, Presidente della SIRM (Società italiana di radiologia medica e Interventistica).
Con queste tecnologie sempre più sofisticate il radiologo può vedere la patologia scrutando dentro il corpo del paziente. Egli ha un ruolo cruciale nella diagnosi e nella prognosi di molte condizioni traumatiche, dove la tempestività può fare la differenza tra la vita e la morte o l’invalidità.
Il medico radiologo clinico viene da un percorso accademico di sei anni con Laurea magistrale in Medicina e Chirurgia più quattro o cinque anni di formazione specialistica in radiologia diagnostica e interventistica. È uno specialista che, grazie alle capacità clinico-radiologiche acquisite e sfruttando le metodologie diagnostiche tecnologicamente avanzate si occupa, in collaborazione con gli altri specialisti medici, della gestione diagnostica e terapeutica del paziente.
Il Tecnico sanitario di radiologia medica viene invece da un percorso formativo di tre anni con Laurea triennale indirizzo sanitario e collabora con il medico radiologo nello svolgimento tecnico-pratico degli esami diagnostici. Il tecnico sanitario si occupa in particolare della produzione delle immagini bio-mediche che verranno in seguito elaborate e interpretate dal medico radiologo, con formulazione finale da parte di quest’ultimo di una dettagliata relazione scritta, ossia il referto radiologico.
Le radiazioni ionizzanti sono potenzialmente “nocive” per qualsiasi organismo perché determinano vari effetti sulla materia biologica, prevalentemente di tipo chimico, attraverso la creazione di coppie di ioni recanti cariche opposte. Tra questi ioni ci sono entità chimiche altamente reattive, i cosiddetti radicali liberi (H + e OH −) che interferiscono con il normale funzionamento delle cellule. L’effetto delle radiazioni è diverso in relazione alle diverse radiazioni ionizzanti utilizzate.
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