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Il “Mal di Testa”, quell disturbo che I medici, con termine più tecnico, chiamano Cefalea, è senza dubbio il sintomo più frequente in Neurologia.

Nel nostro paese, così come in tutti gli altri paesi sviluppati, per i quali sono note le ricerche epidemiologiche, l80% della popolazione soffre di un attacco di cefalea almeno una volta per anno, mentre circa il 30% soffre di attacchi ricorrenti, almeno una volta al mese.

Considerati i suddetti valori, sottolineato che nessuno può affermare di non aver avuto un attacco di cefalea nel corso della sua vita, si comprende quanto sia importante il problema clinico delle Cefalee, in primo luogo da un punto di vista diagnostico, premessa indispensabile per stabilire, in ciascun caso, la terapia più idonea.

Il percorso diagnostico, articolato in una corretta ed accurata raccolta dell’anamnesi ( storia del Paziente ), in un attento esame obbiettivo generale e neurologico, e nell’esecuzione di accertamenti strumentali, programmati caso per caso, ha, prima di tutto l’obbiettivo fondamentale di distinguere le Cefalee Primarie dalle Cefalee Secondarie.

Le Cefalee Secondarie, dette anche “sintomatiche”, sono quelle causate da malattie degli organi interni ( sangue, fegato, reni, ghiandole endocrine, etc ), da lesioni della testa (encefalo compreso), della faccia, del collo, della colonna vertebrale. E’ facilmente intuibile che la loro prognosi e la possibilità di successo terapeutico dipendono strettamente dalla gravità della malattia organica che le sostiene, la cui diagnosi, deve essere rapida e precisa.

Le Cefalee Primarie, dette anche Idiopatiche o Essenziali, non sono invece sostenute da patologie organiche e riconoscono, come agente causale, un meccanismo “funzionale”, responsabile del dolore, che ancora la ricerca scientifica non è riuscita a chiarire nei suoi aspetti più complessi.

Alle Cefalee Primarie, caratterizzate senza dubbio da una prognosi molto più favorevole di quella delle Cefalee Secondarie, almeno quoad vitam, appartengono le due forme più frequenti:

la Cefalea Tensiva ( o muscolo tensiva ), molto frequente ( ne soffre il 60% della popolazione almeno una volta all’anno ) e l’Emicrania, dei più conosciuta anche come Cefalea vasomotoria, espressa da attacchi ricorrenti di dolore, di frequenza varia, spesso di intensità severa, incompatibile con la prosecuzione delle attività quotidiane.

Per le Cefalee primarie sono disponibili diversi interventi terapeutici, in gran parte farmacologici, individuati caso per caso, una volta terminato l’iter diagnostico neurologico ( visita E.E.G., esami per immagine ), da effettuare con l’assistenza ed il controllo di un Neurologo esperto nella diagnosi e nella terapia delle Cefalee.

Giuseppe Capocchi, professore di Neurologia, specialista in clinica malattie nervose e mantali.
Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Perugia

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