La psoriasi è una malattia infiammatoria che interessa l’intero organismo, anche se gli effetti più visibili sono a livello cutaneo. Cronica ma non contagiosa, attualmente questa malattia colpisce circa il 2% della popolazione mondiale, manifestandosi nel 90% dei casi sotto forma di chiazze e placche rosse in rilievo sulla pelle, ricoperte da squame biancastre.
Queste placche causano dolore, prurito e una sensazione di bruciore e si localizzano soprattutto sulle ginocchia, nella regione sacrale, sui gomiti, sulle mani, sui piedi e sul cuoio capelluto.
Questa malattia può insorgere a qualsiasi età ma di solito compare per la prima volta tra i 20 e i 30 anni, mentre è molto rara nei bambini. Un secondo picco di incidenza si registra nella fascia di età tra i 50 e i 60 anni. Una comparsa precoce della psoriasi può anche manifestarsi prima dei 15 anni ed in questo caso si tratta generalmente di una forma più grave.
Malgardo si tratti di una patologia variabile che può manifestarsi in modi differenti, in una buona percentuale dei casi tende a regredire d’estate per poi riacutizzarsi nei mesi invernali.
Vivere con la psoriasi non è solo sgradevole e fastidioso ma può anche compromettere l’autostima, la carriera professionale e le relazioni sociali, e spesso costringe le persone che ne soffrono a rinunciare ai piccoli piaceri della vita.
Considerando le diverse forme in cui può manifestarsi, non è corretto parlare di psoriasi come di un’unica patologia.
A livello clinico si distinguono 5 tipologie di psoriasi:
1) psoriasi a placche: oltre 80% dei casi
Questo tipo di psoriasi insorge generalmente in età adulta, interessando soprattutto il cuoio capelluto, i gomiti, le ginocchia e la parte bassa della schiena.
Si caratterizza per la comparsa di chiazze rosse sollevate, ben definite e sormontate da abbondanti squame bianco-argentee, spesse e secche. Tendenzialmente pruriginose, queste lesioni tendono alla desquamazione spontanea lasciando delle emorragie per la rottura dei capillari sottostanti.
Le chiazze sono grandi e tendono a confluire, arrivando ad interessare ampie zone del tronco e degli arti. Questa malattia ha un andamento cronico recidivante.
2) psoriasi guttata: circa 10% dei casi
Il suo nome deriva dal latino gutta, che significa gocce poiché è caratterizzata da piccole chiazze che assomigliano a gocce. La psoriasi guttata rappresenta la forma più frequente nell’infanzia e nell’adolescenza ed è spesso preceduta da una tonsillite streptococco.
Le lesioni possono comparire in modo improvviso e scomparire nell’arco di alcune settimane.
3) psoriasi inversa: può manifestarsi in concomitanza alla psoriasi a placche, o in maniera isolata
Chiamata anche psoriasi delle pieghe o fessurale, si sviluppa nelle pieghe cutanee, come l’inguine, la piega interglutea, le pieghe sottomammarie e la zona genitale in genere.
Una forma particolarmente frequente nei soggetti obesi e/o diabetici, e negli anziani
4) psoriasi eritrodermica: meno del 3% dei casi
Una forma in cui la maggior parte del corpo si presenta arrossato ed infiammato. Quasi tutta la cute (oltre l’80%) è coinvolta dall’eritema. Quest’ultimo provoca prurito, dolore e gonfiore.
La psoriasica eritrodermica può comparire dopo terapie cortisoniche o immunosopressive interrotte bruscamente, e precipitare a causa di infezioni o farmaci.
Questa forma di psoriasi è particolarmente invalidante per il paziente ed in molti casi richiede il ricovero ospedaliero; può infatti portare a grave disidratazione e comparsa di infezioni.
5) psoriasi pustolosa: meno del 3% dei casi
È un’altra forma molto grave di psoriasi, che si presenta con pustole ripiene di pus.
Si associa a febbre, malessere e sensazioni di bruciore. Come per la forma eritematosa, può essere scatenata dall’interruzione di un trattamento sistemico con corticosteroidi.
Non sempre tutte queste varianti sono ben definite e nello stesso paziente possono essere presenti più forme cliniche della malattia.
Come si cura la psoriasi
La varietà di forme cliniche presuppone interventi terapeutici personalizzati in base al tipo di psoriasi e alla gravità dei sintomi. Soltanto dopo un corretto esame diagnostico è possibile dunque stabilire il rimedio più efficace per curare la psoriasi.
Fortunatamente, qualsiasi sia il risultato dell’esame, esistono farmaci e terapie in grado di migliorare la patologia nella stragrande maggioranza dei casi.
Proprio per questa sua cronicità, la psoriasi necessita di una cura costante e regolare, per questo motivo nonostante l’apparente guarigione è utile effettuare controlli specialistici periodici.
Tra i farmaci specifici per curare le forme più lievi di psoriasi, oltre alle creme a base di cortisone, consigliano preparazioni più innovative sostanzialmente prive di effetti collaterali a lungo termine.
I trattamenti per la psoriasi si dividono in quattro aree principali.
1) Terapie topiche
Particolarmente indicate nei casi di minore gravità, consistono in farmaci topici ossia applicati localmente come creme, pomate, schiume, lozioni, spray, unguenti e gel. Per aumentare l’efficacia di questi prodotti è consigliabile usare una tecnica occlusiva, applicando un impacco di cellofan sulla pelle per migliorare in questo modo la penetrazione del farmaco nella cute.
2) Terapie orali tradizionali
Un trattamento a base di farmaci assunti per bocca, sotto forma di compresse, o somministrati tramite iniezioni, riservati alla forme di psoriasi più gravi. Agiscono quindi dall’interno diffondendosi in tutto il corpo. Questo trattamento ha lo scopo di combattere l’infiammazione e il malfunzionamento del sistema immunitario che caratterizzano la malattia.
3) Terapie biologiche
Si tratta dei cosiddetti “farmaci intelligenti”, che si sono dimostrati particolarmente efficaci quando le altre terapie, locali e sistemiche, non funzionano o sono controindicate. Si tratta quindi di una scelta secondaria, adottata quando la psoriasi non ha ottenuto sufficienti benefici dai trattamenti tradizionali.Questi farmaci, noti anche come farmaci biologici, sono ottenuti tramite la tecnica del DNA ricombinante e agiscono su specifiche componenti del sistema immunitario, coinvolte nei fenomeni infiammatori associati allo sviluppo della malattia.
4) Fototerapie
Il sole è un prezioso alleato nella cura di molte forme di psoriasi, soprattutto di quelle più comuni, come la psoriasi a placche. Tuttavia per essere realmente efficace l’esposizione solare deve rispettare canoni ben precisi. Innanzitutto i raggi solari devono colpire direttamente la cute ammalata per un periodo sufficientemente lungo, almeno 2-3 settimane, esponendosi al sole con gradualità onde evitare scottature che peggiorerebbero la situazione cutanea.
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