In questi giorni si sta sentendo molto parlare della Malattia di Lyme nota anche come borreliosi, dalla quale la conduttrice televisiva Vittoria Cabello, sembra esser guarita dopo 3 anni di sofferenze.
Ho vissuto un calvario che non auguro a nessuno. Ora finalmente ne sono fuori. Ero fortemente debilitata, l’essere attaccata da un batterio così cattivo e attaccata da dentro, obbliga al riposo assoluto. A malincuore ho dovuto staccare con tutto – racconta in un’intervista al Corriere della Sera.
Ma conosciamo più da vicino questa malattia che si sta diffondendo a grande velocità negli USA ma anche in Austria, Slovenia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Italia, dove il Trentino e la Liguria sembrano essere le regioni maggiormente soggette alla diffusione di questa malattia.
Un’infezione che il New York Times ha definito come “la malattia infettiva che si diffonde più rapidamente negli Stati Uniti dopo l’AIDS”.
La diffusione della malattia di Lyme – che prende il nome dalla cittadina di Lyme, nel Connecticut, dove si verificò un’epidemia di questo male nel 1975 – avviene tramite la puntura di una zecca: la Borrelia burgdorferi è un batterio che infesta le zecche, le quali a loro volta possono trasmetterlo all’uomo e agli animali provocando sofferenze estreme.
Il primo sintomo si manifesta con un eritema cutaneo che, con il passare dei giorni, si allarga fino a prendere una forma circolare o triangolare. Spesso la comparsa dell’eritema è accompagnata da febbre, mal di testa, dolori articolari e stanchezza, sintomi che spesso vengono confusi con una normale influenza. Con il passare del tempo, però, possono comparire anche gonfiori agli arti. Ma nei casi più gravi questa malattia può portare anche a complicanze neurologiche, dolori ossei, disturbi cardiaci, palpitazioni e blocco atrioventricolare.
La diagnosi della malattia di Lyme è particolarmente difficile, sia per sua sinomatologia variegata, sia perché mancano test sierologici specifici.
Se la malattia viene presa in tempo, la maggior parte dei pazienti può guarire grazie a una terapia antibiotica mirata contro l’agente infettivo accertato. Tuttavia il senso di stanchezza e i dolori articolari, possono perdurare nel tempo, per settimane o mesi. Generalmente in uno stadio iniziale il paziente affetto da malattia di Lyme, viene trattato con Amoxicillinada una a tre settimane ma nel caso in cui sia allergico al farmaco, la terapia viene effettuata con penicillina o eritromicina. Nei casi più gravi invece, quando la malattia di Lyme è in uno stadio avanzato, la terapia antibiotica viene associata a corticosteroidi.
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Paolo
13 Novembre 2017Buongiorno,
Vi contatto perchè recenti ricerche scientifiche hanno evidenziato che l’estratto di foglie di Stevia puo’ contribuire significativamente a contrastare la malattia di Lyme (di cui avete trattato sul blog)
Di seguito un link per vostri approfondimenti:
http://sadefenza.blogspot.it/2018/01/la-stevia-uccide-lagente-patogeno-della.html
Mi auguro ne facciate buon uso condividendo le informazioni ed attendo vostra gentile conferma di previa visione della mail.
Cordiali saluti ed auguri di un anno in armonia e salute.
Paolo