La quantità di tessuto tumorale che rimane dopo la chirurgia è un fattore importante, nel tumore alle ovaie, per la sopravvivenza del paziente. Attualmente i chirurghi devono fare affidamento ai loro occhi e alle mani per trovare e rimuovere il tessuto maligno. Ora la nuova ricerca mostra come una tecnica di diagnostica per immagini possa utilizzare un nuovo tipo di composto fluorescente che aiuta i chirurghi a rilevare e rimuovere quasi il 30 per cento in più di tessuto tumorale ovarico rispetto alla norma.

Lo studio sperimentale dimostra che il nuovo sistema di imaging ha aiutato i chirurghi a rimuovere più tessuto tumorale nelle pazienti con tumore ovarico.

uteroLa nuova tecnica è stata testata in un piccolo studio esplorativo condotto dal Leiden University Medical Center (LUMC) nei Paesi Bassi ed è stato pubblicato sulla rivista Clinical Cancer Research. Uno dei leader dello studio, il Dr. Alexander L. Vahrmeijer, che dirige un gruppo di video-chirurgia a LUMC, dice:

“La chirurgia è il trattamento più importante per il cancro ovarico, e i chirurghi devono principalmente fare affidamento sui loro occhi per identificare il tessuto tumorale”

Nel documento, Vahrmeijered i suoi colleghi, descrivono come siano riusciti ad usare una nuova tecnica chiamata “imaging di fluorescenza (NIR)” per contribuire a migliorare la visualizzazione dei tumori durante l’intervento chirurgico.

La nuova tecnica utilizza un agente fluorescente specifico per i tumori e un sistema di imaging dedicato. Il sistema rileva il segnale fluorescente nei tumori in tempo reale durante l’intervento chirurgico per rimuovere il tessuto cancro ovarico – la procedura si chiama citoriduzione.

“Questo ha permesso la rimozione delle lesioni tumorali aggiuntive che non erano visibili agli occhi dei chirurghi”, spiega il Dr Vahrmeijer. “Anche se sono necessarie ulteriori ricerche, si spera che questo sia il primo passo verso il miglioramento del risultato chirurgico dei pazienti affetti da cancro.”

Il nuovo agente fluorescente è chiamato OTL38 ed è una combinazione di un colorante fluorescente e di un folato analogo.

L’agente si lega ad una proteina chiamata folato recettore alfa (FRα), che si esprime in oltre il 90 per cento dei tumori ovarici ma in livelli molto bassi nel tessuto sano.

Il Dr. Vahrmeijer spiega che il principale vantaggio di utilizzare la luce NIR  è che essa  penetra per vari centimetri in profondità nel tessuto. Con il sistema di imaging dedicato, questo permette al chirurgo di visualizzare tumori sotto la superficie del tessuto.

I chirurghi hanno rimosso il 29 per cento in più di tumore ovarico del tessuto.

In uno studio clinico randomizzato a doppio cieco, controllato con placebo, la squadra ha prima testato quanto il nuovo agente fluorescente si muovesse all’interno del corpo e quanto è stato tollerato in un gruppo di 30 volontari sani.

Un colpo d’occhio sul cancro ovarico

  • La velocità con cui alle donne viene diagnosticato un cancro ovarico è andata leggermente calando nel corso degli ultimi 20 anni
  • Circa la metà delle donne con diagnosi di malattia sono di età compresa tra 63 anni o più
  • Il rischio di una donna di ammalarsi di cancro ovarico nel corso della sua vita è di circa 1 a 75.

I risultati dello studio hanno aiutato i ricercatori a decidere l’intervallo e il tempo giusto nel dosare l’agente da utilizzare nellr azienti con cancro ovarico.

I ricercatori hanno poi testato la chirurgia OTL38-guidata in 12 pazienti con carcinoma ovarico.

Essi hanno scoperto che il composto si accumula nei tumori FRα-positivo e nelle metastasi e i chirurghi sono riusciti a a rimuovere un ulteriore 29 per cento delle lesioni maligne che non potevano identificarsi con i loro occhi e / o sentire con le loro mani. Il tessuto rimosso è stato confermato come maligno dai test di patologia.


I ricercatori stanno ora progettando un più ampio studio per calcolare quanto  la tecnica che identifica il tessuto maligno funzioni e come funzioni sul tessuto non-maligno. Sono inoltre in corso degli studi per testare altri agenti fluorescenti su altri tipi di tumore che non esprimono la FRα.

Essi affermano che solo degli studi di follow-up a lungo termine su grandi gruppi di pazienti mostreranno se la tecnica migliora la sopravvivenza.

“E ‘abbastanza plausibile supporre che più il cancro viene rimosso la sopravvivenza sarà migliore.”Dr. Alexander L. Vahrmeijer

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